Una lettera da Teheran: un nuovo ordine mondiale?

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Conferenza di Teheran del 1943: Stalin, Roosevelt e Churchill. Foto wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a8/Tehran_Conference_%2C_1943.png, Pubblico dominio

Ci giunge dall’Iran un’altra lettera di provenienza sospetta firmata Seyyed (e chi sarà mai?). Si parla di rivolgimenti in ambito BRICS. Con circospezione la pubblichiamo, sempre lasciando al lettore di decidere se recepirla come qualcosa di autentico o se cestinarla come patetica tragi-burla. Il problema è che anche nel buio dell’assurdo ci potrebbe essere qualche briciolo di verità. Sempre a disposizione dell’autore qualora volesse rivelarsi e correggere o cancellare…

Cari Italiani, come al solito i vostri mass-media hanno pressoché ignorato uno degli eventi più importanti accaduti sulla scena mondiale. Per il rispetto che porto verso il vostro Paese ho deciso di illustrarvi personalmente di che cosa si tratta, con la speranza di sollecitarvi, non solo a prenderne atto, ma anche a far sì che il vostro Paese ne colga le straordinarie potenzialità, e ne tragga utili e giuste conseguenze.

A conclusione di una settimana di lavori congiunti, tra lunedì 6 marzo e venerdì 10 marzo 2023 il mio Governo ha firmato un accordo storico con i rappresentati del Governo Saudita: dopo anni di distacco, tensioni, e scontri abbiamo deciso di riaprire i nostri rapporti diplomatici. Questa decisione avrà nel breve periodo vaste ripercussioni in tutta l’area mediorientale e interesserà tutto il mondo, ma in particolare la vostra regione: l’area mediterranea.

A Teheran nel 1943 dall’incontro tra Stalin, Roosevelt e Churchill nacque l’ordine mondiale che ha sinora retto la trama dei rapporti tra i Paesi. E oggi con gli accordi con i Sauditi è nato il nuovo ordine mondiale del XXI secolo.

Questo storico accordo ha visto il coinvolgimento della nascente superpotenza cinese e di questo sia noi Iraniani sia gli amici Sauditi andiamo particolarmente fieri.

In questi ultimi decenni, dalla fine della seconda guerra mondiale e ancor più dal crollo del regime comunista in Russia, siamo stati tutti abituati a considerare gli Stati Uniti come la grande potenza di cui era quasi inevitabile ricercare se non l’assenso, almeno il “non dissenso”, quello che chiamano il “benign neglect”, per gran parte dei passi rilevanti che le altre potenze del mondo prendevano. Siamo stati abituati a fare i conti con le ingerenza statunitensi, qualsiasi cosa si facesse, non solo a livello internazionale, ma persino all’interno dei singoli Paesi.

È noto che l’Arabia Saudita, per quanto sia la regione che ospita la Mecca e la Kaaba, è sempre rimasta sotto l’influsso statunitense. Questo per via del peso predominante della sua produzione petrolifera nel mondo e per la presenza storica della compagnia Aramco, che per quanto nazionalizzata in Saudi Aramco è ancora in gran parte dominata dalla politica americana.

Questa forte presenza statunitense ha impedito a noi Iraniani di stabilire un buon rapporto con i nostri vicini Sauditi. E l’imperialismo anglo-americano ha sempre giocato sulle divisioni esistenti tra le tante famiglie dell’Islam per impedire che si realizzasse un’alleanza coesa e forte a sufficienza per espellere il suo malefico influsso.

Dobbiamo al sorgere dell’astro cinese se ora queste malvagie ingerenze anglo-americane possono essere finalmente lavate via dalle nostre terre: la nuova superpotenza cinese infatti ha un peso economico tale da controbilanciare quello americano. La previsione è che nel giro di qualche anno il peso economico della Cina sarà molto maggiore di quello americano: questo è inevitabile perché la popolazione cinese supera di oltre cinque volte per numero quella americana. E la vera ricchezza dei popoli è data dai popoli stessi, non dalle materie prime o dalla tecnologia, che è solo una conseguenza del pensiero e della volontà dei popoli. La ricchezza delle nazioni dipende dai popoli con la loro fede, la loro cultura, le loro convinzioni.

Gli Stati Uniti non hanno più fede e non hanno più cultura, sempre che ne abbiano mai avute: si sono scavati la fossa da soli col loro liberismo e col relativismo frutto dell’illuminismo che è stato la loro levatrice e che hanno abbracciato a piene mani, supponendo che questo desse loro un vantaggio sul piano economico e strategico.

È stato così nel corso del XX secolo, a fronte delle dittature europee, scellerate e prive di autentiche convinzioni: contro di loro è bastato l’uso delle tecnologie belliche per sconfiggerle.

Non è stato così nelle nostre terre: l’occupazione delle terre dei Palestinesi da parte dell’entità nemica, cioè lo stato sionista, collocata come strumento di influenza del mondo anglo-americano, ha avuto buon gioco per qualche decennio, sempre fondandosi sulla superiorità tecnologica. Ma ormai è giunto al capolinea.

La fine dell’egemonia statunitense sul piano economico e militare va di pari passo con la perdita della capacità dell’entità nemica sionista di continuare a spadroneggiare su terre che non le appartengono.

Gli Stati Uniti si sono illusi di aver ripreso l’iniziativa nelle nostre regioni con gli accordi di Abramo: non è così. Quegli accordi si rivelano privi di contenuto in quanto sono un ulteriore strumento elaborato dall’intelligence americana per continuare a dominare il mondo arabo.

Ma finalmente oggi grazie alle nuove intese facilitate dall’attenta diplomazia cinese, s’è visto che:

la diplomazia americana non è più necessaria per il Medio Oriente, dove peraltro nel corso della storia non ha fatto altro che promuovere conflitti;

l’influsso americano nelle nostre regioni è definitivamente tramontato, esso si è dimostrato inattendibile, incapace di reggersi su convinzioni di lungo termine ma soggetto al variare dei governi;

i Paesi arabi trovano in noi Iraniani un amico fidato, col quale condividono tanta parte della loro storia e della loro cultura e sella loro visione del mondo;

i comuni interessi economici legati allo sfruttamento degli idrocarburi permetteranno in prospettiva che l’apertura diplomatica diventi una vera e propria alleanza economica tra Iran e Arabia;

il mercato cinese offrirà sbocchi sempre più importanti ai nostri idrocarburi e il loro commercio non sarà più computato in moneta americana ma in moneta cinese o nelle nostre monete nazionali, così che la dipendenza economica della nostra regione dagli Stati Uniti verrà totalmente a cessare;

la grande civiltà iraniana, che è stata per decenni soffocata dalle brame anglo-britanniche tornerà a fiorire;

gli altri Paesi del gruppo chiamato BRICS+ sostenuti da noi, getteranno le basi per un nuovo ordine economico mondiale che affosserà per sempre quello permeato dall’influsso angloamericano.

La nuova guerra civile europea che si sta combattendo in Ucraina non farà che accelerare questi processi, sfibrando le forze economiche e militari dell’imperialismo anglo-britannico.

Perché in queste circostanze mi rivolgo a voi Italiani?

Sapete che per collocazione geografica e per tradizione storica voi siete al centro del Mediterraneo. Se siete stati la “portaerei statunitense” in questo mare, oggi potete essere il ponte naturale tra noi Iraniani, la Cina e l’Europa.

È per contrastare questi sviluppi che le potenze anglo-americane e l’entità nemica nel corso degli ultimi mesi hanno scatenato le insensate rivolte delle giovani iraniane, attirate dallo scialbo baluginio dello stile di vita tipicamente anglo-americano basato sul denaro e sul sesso.

Ma noi ci siamo impegnati a salvare la nostra gioventù. I vostri stupidi giornali, gli stessi che tacciono sui nostri accordi con Cina e Arabia, diffondono a piene mani notizie esagerate e terrorizzanti sui nostri giovani. Dicono che scendono in massa in piazza cantando e ballando, con le ragazze a capo scoperto come gesto di rivolta. Sono falsità. Ci sono stati alcuni sporadici casi gonfiati ad arte dalla propaganda sionista.

Dicono che mettiamo a morte i giovani per il solo fatto di manifestare. Sono tutte falsità. Ci sono stati sporadici casi di rivoltosi violenti che sono stati salvati: salvati! Chi non ha fede parla di pena di morte come un castigo. Non è così: quando una persona si danna da sola compiendo gesti impuri e contrari alla religione, può essere ancora salvata. Se viene messa a morte è per salvarne l’anima colpendone i corpo: col corpo hai peccato, e il corpo viene punito. Ma la persona, proprio in virtù di questo castigo viene salvata.

Si tratta del sacrificio purificatore.

Voi in Europa avete soppresso la pena di morte, perché prima ancora avete soppresso la fede. Vi è stato facile, anche perché non avevate una fede vera. Ma noi abbiamo la fede vera e non cederemo alle degenerazioni che hanno corroso la vostra morale. Noi ci manterremo saldi nei nostri principi: sono gli stessi abbracciando i quali i nostri martiri vanno alla battaglia con coraggio inarrestabile e fanno tremare le fondamenta dell’entità nemica.

Per chi non ha coraggio e al contrario si precipita nella degenerazione, troveremo noi la via della salvezza procurandogli il martirio coatto: l’espiazione con la morte che ne libererà le anime.

Di fronte alla morte ci sono tutti molto grati, perché capiscono le finalità. E le capiscono perché non abbiamo abdicato al principio di autorità. Voi europei invece con la storia della democrazia avete abbattuto qualsiasi concetto di autorità e con esso avete cancellato l’idea stessa che esista la verità. Per voi esiste solo l’arbitrio, la ricerca dell’effimero piacere personale.

Ma oggi l’apertura del dialogo tra noi Iraniani, i Sauditi e i Cinesi apre le porte a un nuovo mondo. Voi Italiani se volete potete farvi parte: dovete solo rinunciare allo stato di schiavitù verso gli Stati Uniti e all’illusione di costituire una nuova superpotenza europea, che non sarebbe che una brutta copia degli Stati Uniti d’America.

Venite con noi. Diventerete il principale intermediario tra il nuovo mondo asiatico e l’Europa. E avrete anche il grosso vantaggio che potrete avere più di una moglie: fino a 4 ne consente la nostra tradizione. Ma siamo disposti a chiudere un occhio per i personaggi più ardimentosi: potranno averne anche di più.

Ecco: ora non potete dire che non siete stati informati sui recenti eventi tra Iran, Arabia Saudita e Cina. Non vi resta che unirvi a noi. Come avete visto, ne godrete vantaggi geopolitici, economici e sociali che mai avete avuto sinora: né dai vostri principi vescovi, né dai passati regimi politici. Qualcosa che neppure Berlusconi, neppure nelle sue più strabilianti fantasie elettorali è mai stato in grado di promettere.

Vostro Seyyed

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