Traffico di schiavi e finanza del terrorismo

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di Galliano Maria Speri

Non ci sono dubbi che qualunque sondaggio sulle principali preoccupazioni dei comuni cittadini dei Paesi europei metterebbe ai primi posti il problema degli incessanti flussi migratori. Questo tema è costantemente agitato dai vari partiti populistici e riveste un’importanza particolare per l’Italia che, dopo la chiusura del canale che passava per la Grecia, è il Paese di primo approdo per queste masse di disperati.

L’ultimo libro di Loretta Napoleoni, che da trent’anni vive tra Londra e New York occupandosi delle relazioni tra economia e terrorismo, fornisce una mole notevole di dati sugli affari sporchi grazie ai quali si finanziano i vari gruppi jihadisti. Anche se gli ultimi eventi bellici in Iraq e Siria mostrano il progressivo arretramento delle truppe dell’Isis e il profilarsi di una futura rotta militare per il califfato, nessuno può illudersi che il cancro del fondamentalismo islamico sia stato estirpato. Napoleoni colloca i lucrosi rapimenti da parte delle organizzazioni fondamentaliste islamiche e il flusso dei migranti nel giusto contesto storico: la fine della Guerra fredda e la globalizzazione che hanno alterato drammaticamente le relazioni economiche internazionali producendo gli scompensi che ci troviamo di fronte. A questo bisogna aggiungere la folle politica di “esportazione della democrazia” sulla punta delle baionette che ha destabilizzato l’Iraq e creato il contesto per la nascita dell’Isis, mentre la retorica sulle cosiddette “primavere arabe” e l’altalenante politica occidentale verso la Siria hanno fatto il resto. Per la sua posizione geografica, l’Italia è in prima linea per i flussi provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente, ma non sembra essersi posta il problema di elaborare una strategia di vasto respiro per affrontare una situazione che diventa ogni giorno più drammatica, visto anche che l’Europa si è finora limitata alle sole parole.

Nel libro ci sono molte interviste a persone che sono state rapite e a “negoziatori privati”, che sono quei personaggi di grande esperienza e professionalità che, su richiesta della famiglia, prendono contatti con gli ambienti in cui è avvenuto il rapimento e si adoperano per la liberazione dell’ostaggio. Uno di questi professionisti, ovviamente anonimo, spiega che “quando lo Stato viene meno e l’ordine pubblico si sgretola, i sequestri diventano un mezzo di sostentamento. È così che è andata in Afghanistan, in Somalia, nel Mali e in molti altri Paesi”. Le prime vittime sono gli appartenenti alla borghesia locale, ma una volta che questi sono fuggiti all’estero, l’obiettivo seguente “sono sempre i giovani occidentali che visitano zone di guerra, Stati falliti o altre aree pericolose del pianeta; ragazzi inesperti che vogliono vedere il mondo, raccontarne le atrocità e dare una mano, sognando di diventare giornalisti freelance o cooperanti… ovviamente sono facili da sequestrare, da intimidire e da vendere sul mercato secondario dei rapimenti e da scambiare con un riscatto”. Il denaro ricavato, che può salire fino a decine di milioni di dollari per giornalisti importanti o per personaggi noti, viene poi reinvestito nelle attività terroristiche, alimentando così un circolo vizioso che minaccia direttamente la vita quotidiana degli cittadini europei. Il libro spiega il modo in cui sia in Africa che in Medio Oriente le attività delle organizzazioni terroristiche e quelle della criminalità comune si siano ormai saldate per creare un’efficiente struttura economica che ha reinvestito i propri profitti nel lucrosissimo traffico di esseri umani che continuano ad arrivare incessantemente sulle nostre coste. L’immigrazione mal gestita, o non gestita affatto, ha inoltre consentito il proliferare di movimenti populistici che propugnano la chiusura dei confini e una politica di pura e semplice deportazione per gli indesiderati. Si comprende quindi quanto la questione dei migranti abbia una valenza strategica e deve essere affrontata quanto prima, pena l’esportazione della destabilizzazione anche in Europa.

Loretta Napoleoni

Mercanti di uomini – Il traffico di ostaggi e migranti che finanzia il terrorismo

Rizzoli, pp. 360, 18,50 Euro (eBook 9,99 Euro)

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