FRONTIERE

Una lettera da Pechino: Putin nella morsa della logica win win di Xi

di Xi Ping

Carissimi Italiani anzitutto chiariamo una cosa: il mio nome ricorda da vicino quello del Presidente cinese, ma io non ho nulla a che fare con lui, se non che siamo entrambi persone pacifiche (lo dice il nome stesso).

Ho pensato di scrivervi dopo l’incontro tra il mio quasi omonimo Presidente col suo omologo russo, Vladimir Putin, il 20 marzo scorso: ho visto tante analisi, supposizioni, ipotesi. Era inevitabile del resto, l’incontro, anzi gli incontri che hanno intrattenuti per ore e ore i due Presidenti a Mosca sono avvenuti in un periodo così gravido di eventi e tensioni, e so che voi Europei siete tanto preoccupati e coinvolti nello scontro militare in corso in Ucraina, per cui vi siete molto interrogati su quali accordi i due abbiano raggiunto.

Come sempre ho visto che nel vostro Paese sono comparse tante interpretazioni, come dite voi, dietrologiche. Bellissima parola questa: esiste solo in italiano. La dietrologia è un’arte per voi sopraffina e diffusa: chi non la pratica? e ognuno coi criteri propri! Mi sento molto vicino a voi Italiani in quest’arte. Fin da piccolo infatti mi sono dedicato all’analisi politica e mi è molto chiaro che quel che appare è solo un vago riflesso di una realtà cangiante e fluida. Senza dietrologia non si potrebbe mai capire che cosa avviene in realtà. Ma si dà il caso che come Cinese comprenda meglio quel che si agita negli animi dei miei connazionali e così ho pensato di offrirvi la mia versione di quanto è avvenuto tra Xi e Putin: sono convinto che questo potrà aiutarvi a inquadrare meglio il problema e magari a indirizzare il vostro Governo verso una direzione più favorevole per il vostro Paese.

Senz’altro Putin aveva molte aspettativa da quell’incontro e si attendeva un supporto per l’operazione militare nella quale ha investito tanto, soprattutto a livello personale, ma anche per il futuro del suo Paese. Infatti Putin vorrebbe che con quest’operazione militare cambiasse totalmente la sorte degli allineamenti militari e dei rapporti di forza internazionali, così che la Russia recuperasse il suo prestigio nel mondo.

Vi svelo un segreto: Putin non avrebbe mai cominciato la sua operazione speciale in Ucraina se non avesse avuto la certezza del sostegno cinese. E in effetti quando incontrò il Presidente Xi nell’occasione delle Olimpiadi invernali a Pechino, il 4 febbraio 2022, Putin spiegò che di lì a breve avrebbe ripreso il controllo dell’Ucraina, poiché non poteva permettere che questa scivolasse nelle grinfie della NATO. Xi gli chiese se si sentiva preparato e Putin con assoluta certezza rispose che sì, lo era: e che i suoi agenti gli avevano riferito che avrebbe incontrato ben poca resistenza in Ucraina, in virtù della lunga fraternità tra questo Paese e la Russia. L’Ucraina è di fatto una parte della Russia: mai avrebbe impedito un ricongiungimento con la Madre Russia.

E Xi lo ha confortato: tutto quel che indebolisse l’Occidente sarebbe stato benvenuto.

Poi Putin s’è trovato che l’operazione era più difficile del previsto, che ci volevano più armi, più soldati, più tempo, ecc.. È partito con l’idea che avrebbe dimostrato al mondo di esser ancora il più forte e sperava di far vedere anche alla Cina che la Russia è ancora una superpotenza militare.

Ma s’è trovato a dover sperare nell’aiuto cinese per trovare una soluzione al conflitto in cui è entrato.

È a questo punto che il mio Governo ha proposto un piano di pace: l’unico piano di pace esistente al mondo. Nessun altro Paese avrebbe avuto la possibilità di formularne uno credibile. Ed è cominciata la delicata opera di tessere incontri, relazioni, scenari per vedere come da questa situazione di conflitto in Europa possa nascere la prospettiva di un nuovo ordine mondiale più pacifico e proficuo per tutti i Paesi. Insomma come dal problema esistente si possa uscire tutti vincitori, secondo la logica del win win nella quale il nostro Presidente Xi è maestro.

In Occidente siete convinti che la Cina sia quasi un’alleata della Russia. In realtà la Cina non ha bisogno di alleati. Sono gli altri Paesi che vengono a cercare il suo consenso e il suo appoggio.

La Cina ora è impegnata a recuperare tutto quanto le è stato sottratto in particolare nel corso dell’800 da diversi altri Paesi. Ha recuperato Hong Kong dalla Gran Bretagna.

Deve recuperare la porzione più grande di territorio che le è stata sottratta: la Manciuria Esterna. Sono 910 mila chilometri quadrati che la Russia conquistò a metà ’800 approfittandosi della debolezza della Cina, che già era piagata dalle Guerre dell’Oppio. La Russia ha anche favorito l’indipendenza della Mongolia Esterna nel 1019-20. È vero che l’abbiamo riconosciuta anche noi Cinesi. Ma non la dimentichiamo. La Russia ci ha sottratto amplissimi e importantissimi territori. Se vorrà il nostro aiuto dovrà restituirceli.

Il Presidente Xi non lo ha ancora detto con chiarezza a Putin: sa che Putin si sente ancora forte. Ma prima o poi la Cina riprenderà quei territori che le sono stati sottratti approfittando della sua debolezza. Siccome ora non è più debole, recupererà tutto quanto le è stato rubato.

Ma con pazienza. Possiamo aspettare che il tempo maturi.

Intanto la cosa importante è indebolire l’avversario americano: per questo è importante il ruolo della Russia. La Cina sosterrà lo sforzo russo in Ucraina, così che questo possa continuare anche se ha contro tutto l’Occidente: così lo scontro in questo Paese consumerà sia le energie dell’Occidente, sia quelle della Russia. In questo modo gli Stati Uniti vedranno ridotte le loro forze e ne avranno sempre meno per minacciare la Cina.

Putin è un Presidente molto utile alla causa cinese: gli siamo tutti molto grati. Quando gli USA saranno più deboli, e le cinquanta stelle della loro bandiera saranno offuscate, più chiare e alte brilleranno le cinque stelle della bandiera cinese, in un mondo in cui vi sarà più pace e meno guerra. E allora anche la Russia sarà molto più debole e prima o poi accetterà di rendere alla Cina il maltolto: in cambio avrà la nostra collaborazione per tenere in piedi la sua malconcia economia.

La Russia è convinta di essere il perno attorno al quale ruoterà la disfatta dell’impero americano e attorno al quale si costruirà il nuovo ordine mondiale. Xi appoggerà tutto quanto contribuirà a ottenere il primo di questi risultati, quanto al secondo, lo otterrà la Cina, non la Russia.

Ecco: questo è stato il contenuto vero degli incontri tra Putin e Xi a Mosca. Ma Putin questo ancora non lo sa. Perché ognuno sente solo quel che vuol sentire e capisce solo quel che vuol capire: e ora Putin sente solo le parole che lo confortano nella sua azione bellica e del resto non gli importa molto.

Lo dico a voi, cari Italiani, perché essendo voi molto astuti, oltre che tutti dietrologi, potete comprendere come anche a voi convenga sostenere fin da ora l’impegno cinese per la pace nel mondo. Quando avremo ripreso i territori che ci sono stati sottratti (non mi riferisco a Taiwan, che è sempre stata e tuttora è cinese e, checché se ne pensi negli Stati Uniti, tra non molto si riunirà alla madrepatria), la Cina potrà occuparsi con maggiore attenzione anche di altri territori. E allora il Mediterraneo tornerà a essere molto importante, e voi Italiani sarete amici e collaboratori della Cina nel renderlo di nuovo un mare di pace e prosperità. Win win: sarete con noi in un mondo nuovo, pacifico e collaborativo.

Beninteso, tutto questo è una mia interpretazione dei fatti, non dico che sia necessariamente vera al millimetro. Ma voi che siete dietrologi potete capire meglio di me se lo sia o no.

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