Un futuro degno di una tradizione creativa: il Giappone di Abe

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di Flavio Tabanelli In un collage di minuti frammenti di seguito presentiamo, nella nostra traduzione, alcuni passaggi del discorso tenuto alla Dieta (il parlamento) da Shinzo Abe, capo del governo del Giappone, il 22 gennaio 2018. Alle parole di Abe alterniamo, a scopo esplicativo e in nerettochiose e cenni biografici tratti da varie fonti. Ci sembra che il discorso di Abe sia un ottimo esempio di come l’azione di governo possa promuovere una cultura fondata non sulla contrapposizione ma sulla collaborazione per il bene del paese. [caption id="attachment_10091" align="aligncenter" width="3490"] Il Primo ministro giapponese Shinzo Abe (AFP PHOTO / TOSHIFUMI KITAMURA, dal Web)[/caption] Centocinquant’anni fa, combattendo in qualità di membro del gruppo di samurai chiamato Byakkotai contro le forze governative, Kenjirō Yamakawa assistette al vero e proprio trapasso nella nuova era “Meiji”. [Pur essendo Yamakawa un suo oppositore], il governo Meiji decise di impiegarne il talento a beneficio del futuro del Paese e offrì a Yamakawa un’occasione di assumere un ruolo nella società. “La forza di un Paese risiede nel suo popolo”. Yamakawa fu nominato Rettore dell’Università Imperiale di Tokyo, per la quale dedicò i suoi sforzi di apertura dell’educazione ai giovani di bassa estrazione sociale, per esempio erigendo dormitorî [per studenti]. Egli considerò importante anche l’educazione delle donne, fino a favorirne l’accesso alla docenza universitaria. A tutti fu offerta un’occasione di promozione sociale, senza distinzione di estrazione sociale, di lignaggio o di fortuna familiare. [caption id="attachment_10092" align="alignright" width="1653"] Yamakawa Kenjiro (1854-1931).[/caption] (Il barone Yamakawa Kenjirō (1854-1931) fu un samurai della Bakumatsu, l’ultima fase del Periodo Edo (il vecchio nome di Tokyo), che divenne un celebre fisico, rettore universitario e autore di numerosi libri sulla guerra civile “dell’anno del drago” o Boshin Sensō. Dopo la restaurazione imperiale dei Meiji, fu spedito a studiare fisica a Yale, e fu il primo studente giapponese a laurearsi in quell’ateneo. Ritornato in patria, lavorò come interprete ed ebbe una cattedra di fisica. Sutematsu, una delle sue sorelle, fu nella componente femminile del gruppo di studio del mondo occidentale che, con il nome di Missione Iwakura, visitò Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Svezia, Italia, Austria e Svizzera. Il gruppo ebbe il triplice scopo di ottenere il riconoscimento della nuova dinastia imperiale, rinegoziare i trattati iniqui imposti dalle grandi potenze e studiare in modo ampio i sistemi e le strutture moderni (industriale, politico, militare ed educativo) degli Stati Uniti e dell’Europa.) [caption id="attachment_10089" align="alignright" width="935"] Sakchi Toyoda ( 1867 – 1930).[/caption] (Relativamente all’importanza della creatività e dell’innovazione, Abe si è riferito a Sakichi Toyoda, il quale creò una piccola società costruttrice di telai, poi cresciuta sino a divenire il gigante dell’autotrasporto Toyota). “Essere all’avanguardia dei tempi attraverso una creatività illimitata, l’impegno volto alla ricerca e la tensione verso il miglioramento”. Questo piccolo imprenditore nato a Aichi si sarebbe trovato, successivamente, ad affrontare sfide innovative come l’automazione del telaio e lo sviluppo delle automobili, una dopo l’altra, e così facendo la sua società crebbe in un’impresa che non ha rivali nel mondo. (Sakichi Toyoda (1867-1930), figlio di un povero carpentiere, divenne noto come il “re degli inventori giapponesi”. L’automazione dei suoi telai previde il principio del Jidoka “automazione autonoma”, caratteristico della produzione della casa Toyota da lui fondata. [caption id="attachment_10093" align="alignleft" width="1741"] Il primo telaio in legno Toyoda.[/caption] Più oltre, a proposito della necessità dell’unione tra tutti per portare a un miglioramento del paese, Abe ha ricordato la frase “Cercherò di arricchire le nostre terre per i prossimi 50  e 80 anni“, pronunciata da Kinpara Meizen, il quale intraprese un progetto per controllare le frequenti inondazioni del fiume Tenryu piantando alberi). Fu un progetto enorme, che previde la piantumazione di tre milioni di alberi su 600 ha. Molti ne sostennero la causa e si spostarono con lui lungo le colline per piantare alberi. Le persone robuste aravano e solcavano le colline, e piantavano le giovani piantine. Le persone capaci di arrampicarsi sui tronchi tagliavano i rami. Le donne e i bambini rimuovevano le edere e le erbacce. Ognuno fece del suo meglio. La foresta che fu creata con il contributo di molte persone, che unirono le loro forze, è ancora oggi, cento anni dopo, ammirata come una divinità protettrice delle fertili pianure di Enshu. [caption id="attachment_10094" align="alignleft" width="1024"] Kinpara Meizen (1832 – 1923).[/caption] (Kinpara Meizen (1832-1923), figlio di un proprietario terriero, fu capo del distretto 56mo della prefettura di Hamamatsu e direttore responsabile delle opere di ristrutturazione. Egli formulò un progetto di controllo delle inondazioni del fiume Tenryu) Unendo le forze di molte persone, possiamo plasmare una nuova era. Membri onorevoli della Dieta, lavoriamo assieme, al di là delle differenze di partito, per trasformare il Giappone in una nazione che offra a tutti grandi occasioni di sviluppo. Mi impegnerò negli sforzi tipici dei “costruttori di nazioni” guardando ai prossimi 50 e 100 anni. È la Costituzione che descrive il quadro nazionale e la nazione ideale. Spero che tutti i partiti politici apportino alla Dieta proposte concrete per la Costituzione e approfondiscano le discussioni presso la Commissione Costituzionale, per fare passi su questo tema. Il futuro non ci è garantito, ma è creato con gli sforzi compiuti da ciascuno e da tutti noi. Vi chiedo di unirvi a me nella promozione, ora, di uno sforzo di “creazione di nazione” per i nostri figli e nipoti.

(In copertina, un impianto automatizzato Toyota).

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