FRONTIERE

Tokyo. La Cattedrale delle Olimpiadi. Kenzo Tange 1964.

Di Olimpia Niglio, architetto e ambasciatrice mariana

Le Olimpiadi del 2020 sono state anche l’occasione per celebrare il grande architetto Kenzo Tange, la cui opera fu fondamentale per la precedente edizione delle Olimpiadi svoltasi a Tokyo.

L’8 dicembre del 1964, dopo due mesi dall’inizio delle Olimpiadi di Tokyo (dispuntate dall’10 al 24 ottobre), veniva inaugurata a Bunkyo-ku nella prefettura di Tokyo, prossima a Kanda River in Edogawabashi, la cattedrale cattolica dedicata a Santa Maria. Sulla stessa area era stata edificata nel 1899 una chiesa con struttura di legno in stile neogotico, quale cappella della Seibo School di nazionalità francese, poi trasformata nella chiesa di Sekiguchi Paris, quindi Cattedrale di Tokyo a partire dal 1920. Purtroppo l’originaria chiesa neogotica fu danneggiata dal terremoto di Kanto nel 1923 e fu definitivamente distrutta da un incendio durante la Seconda Guerra Mondiale. Solo all’inizio degli anni ’60 del XX secolo l’arcidiocesi di Colonia – in Germania, il Paese che era stato alleato di guerra del Giappone insieme all’Italia – decide di sovvenzionare la ricostruzione della cattedrale distrutta e per questo affida all’architetto Tange Kenzo (in collaborazione con il City Construction and Planning Research Center e il Tsuboi Laboratory della Tokyo University per le parti strutturali) la progettazione della nuova chiesa e della sede operativa della Diocesi cattolica della prefettura di Tokyo. Nello stesso periodo Tange era impegnato nella progettazione del Yoyogi National Gymnasium per le imminenti Olimpiadi del 1964 insieme all’ingegnere Yoshikatsu Tsuboi.

Era la prima volta che Tange si confrontava con un’architettura di interesse religioso di derivazione occidentale. Il luogo ovviamente era stabilito dalla preesistente chiesa distrutta ma risulta interessante annotare che la zona di Bunkyo-ku a Tokyo è particolarmente interessante in quanto caratterizzata dalla presenza del santuario shintoista Shiratamainari con il bellissimo giardino di Chinzan-sō, fondato nel 1877 in piena epoca Meiji. Oggi parte di questo giardino è incluso nell’Hotel Chinzanso Tokyo. Infine lungo la riva del fiume Kanda anche il suggestivo giardino Higo Hosokawa Garden realizzato nel 1961, luogo di studio della famiglia Hosokawa.

In questa zona, particolarmente ricca di riferimenti storici e culturali importanti per la capitale giapponese, Tange propone un disegno architettonico innovativo fondato sulla forma della croce da cui partono otto grandi parabole iperboliche che costituiscono la straordinaria copertura che a sua volta forma una grande croce di luce che avvolge tutta la costruzione e prosegue lungo le quattro facciate della chiesa fino a caratterizzare queste mediante grandi vetrate verticali.

Bunkyo-ku, St. Mary, cattedrale della Diocesi di Tokyo. Facciata principale. Foto di Olimipa Niglio

La pianta dell’edificio (il cui piano di base ha una superficie di oltre 2500 mq) è a forma di croce, da cui otto parabole iperboliche si aprono verso l’alto a formare una croce di luce, che prosegue verticalmente per tutta la lunghezza delle quattro facciate, creando uno spazio interno molto suggestivo e articolato che sovrasta il visitatore, abbracciandolo e coinvolgendolo nella percezione di uno spazio davvero unico, dove un grande organo Mascioni, realizzato in Italia, domina sul grande spazio interno in corrispondenza dell’ingresso principale.

Bunkyo-ku, St. Mary, cattedrale della Diocesi di Tokyo. Interno e vista dalla zona absidale. Foto di Olimpia Niglio
Bunkyo-ku, St. Mary, cattedrale della Diocesi di Tokyo. Dettaglio della grande copertura iperbolica con croce centrale. Foto di Olimpia Niglio

Purtroppo la purezza di questa articolata forma è stata compromessa dall’aggiunta di costruzioni secondarie ai lati dell’edificio dove si trovano il battistero e altri locali di servizio. Queste strutture contrastano non poco con il disegno della struttura principale che all’esterno presenta un rivestimento in lamine di acciaio inossidabile la cui luminosità e il colore variano con l’intensità della luce naturale. Staccata dalla chiesa si trova la torre campanaria di oltre 60 metri di altezza, la cui esile e longilinea struttura ricorda le alte canne delle foreste di bambù.

Al suo interno si custodiscono importanti gruppi scultorei e tra questi notiamo il busto di Francisco Xavier che proprio dal 1549 aveva introdotto il cristianesimo in Giappone la cui scultura, di autore anonimo, fu donata proprio nel 1964 in occasione dell’inaugurazione celebrata dal cardinale Josef Frings, all’epoca presidente della Conferenza Episcopale tedesca. Nella cappella accanto all’altare maggiore si trova una copia a grandezza naturale della Pietà di Michelangelo, anche questa realizzata in marmo bianco di Carrara. Nel 1970 la Japan Foundation ne ha sostenuto la realizzazione sotto la guida del professore KI, devoto a Santa Maria.

Bunkyo-ku, St. Mary, cattedrale della Diocesi di Tokyo. Copia in scala naturale della Pietà di Michelangelo. Foto di Olimpia Niglio

Nell’occasione delle Olimpiadi del 2020 (-21) le opere di Tange Kenzo, e tra queste la Cattedrale di Tokyo, sono illustrate nella mostra “TANGE KENZO 1938-1970: From Pre-war period to Olympic Games and World Expo” presso il National Museum Modern Art di Tokyo. Inaugurata il 21 luglio 2021, resta aperta fino al 10 ottobre 2021.

Maggiori informazioni sulla mostra: https://nama.bunka.go.jp/global/eng/exhibitions/2107/

Un video su St. Mary Cathedral, Tokyo: https://www.youtube.com/watch?v=6l0C9ySbnS0&ab_channel=lifeisamt

Bunkyo-ku, St. Mary, cattedrale della Diocesi di Tokyo. Particolare della copertura. Foto di Olimpia Niglio
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