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RIVISTA Plurisettimanale Online > Registr. Trib. PE n. 02/2016 ISSN 2611-626X editata da DOMUS EUROPA_Centro Studi di Geocultura

The Donald. Una voce per la pace?

CORRISPONDENZEThe Donald. Una voce per la pace?

Riceviamo e, come in altre occasioni, pubblichiamo più per dovere di cronaca che per altro. La firma è inequivocabile, ma chi mai può garantire l’autenticità del testo? Noi non sappiamo: al lettore l’ardua sentenza. Tenendo conto che a volte quel che è verosimile è più vero del vero.

Cari Italiani, volete sapere che cos’è l’establishment? Ve lo dico io. L’establishment è quell’insieme di personaggi, corporations e mass media che da tanti decenni impongono tutto nella politica americana, interna e estera. E stanno distruggendo la vera, grande tradizione degli Stati Uniti mentre li trascinano in un gorgo di guerre che non fanno che distruggere la buona reputazione di questo grande Paese, la prima, più importante e formidabile democrazia del mondo.

Chi ha trascinato oggi gli USA in quell’insulsa carneficina ch’è la guerra in Ucraina? L’establishment, col suo uomo fantoccio: quell’imbelle di Joe Biden. L’unica persona al mondo capace di far addormentare non solo l’auditorio quando parla, ma anche di addormentarsi da solo mentre parla. È stato piazzato alla presidenza statunitense con un colpo di Stato conseguito tramite una frode elettorale che prima o poi dovrà essere denunciata e rovesciata. Perché? Per fare addormentare le coscienze del popolo, come un incantatore di serpenti. E perché è un fedele esecutore delle direttive dell’oligarchia.

È stato Biden, quando era vicepresidente, a occuparsi di fomentare le artificiali rivolte chiamate Euromaidan per togliere di mezzo il legittimo presidente ucraino Yanukovych sino a spingerlo all’esilio a Mosca. E ancora lui ha compiuto intrallazzi tramite suo figlio per sostenere il nuovo regime ucraino e fomentare gli scontri nelle zone russofone e russofile del Donbass: fino a causare l’intervento armato di Mosca. Perché in questo è bravo l’establishment: nel provocare conflitti per favorire ulteriori conflitti. L’establishment campa di guerre: Iraq e Afghanistan sono le ultime, ma anche in Libia, chi ha rovesciato Gheddafi gettando quel paese in uno stato di guerra interna permanente? Hillary Clinton, l’altra grande espressione dell’establishment, quando era Segretario di Stato.

Finché durerà l’impero dell’establishment, dell’oligarchia, gli Stati Uniti sono destinati a inanellare guerre su guerre. E lo fanno rotolando lungo la china di una decadenza senza speranza. Infatti prima l’establishment ha delocalizzato in Cina tutte le capacità produttive americane: per sfruttare la manodopera a basso costo, a detrimento della forza lavoro statunitense. E poi, ora, quando la Cina grazie a questa politica insensata è diventata una potenza talmente grande da sfidare l’egemonia statunitense, invece di concentrarsi su come contenerla ed eventualmente combatterla, ha voluto scatenare una guerra contro la Russia, in Ucraina. Dando a Putin del dittatore, come sempre fanno quando scatenano una guerra: la giustificano con la necessità di difendere la democrazia e di abbattere le dittature. Come se loro, l’oligarchia, l’establishment, non la fossero!

Invece con Putin si può trattare. Quando tornerò alla Casa Bianca in pochi giorni troverò un accordo e metterò fine al conflitto in Ucraina. Solo così ci si potrà concentrare sul vero snodo di scontro: la Cina. La tigre asiatica allevata dall’establishment che ora ci si sta rivoltando contro e che bisognerà contenere, con ogni mezzo. Perché la Cina capisce solo la logica della forza.

Ma gli Stati Uniti in mano all’oligarchia stanno diventando sempre più deboli. Perché? Perché seguono la logica del socialismo, non della liberà sulla quale si sono fondati e sono cresciuti.

Bisogna ridare agli USA la loro dignità di grande potenza. E per questo bisogna sconfiggere le degenerazioni socialiste tipo la Alexandria Ocasio Cortez col loro insieme di politiche femministe e favorevoli a ogni sorta di degenerazione morale. Bisogna ridimensionare il Partito Democratico, ch’è diventato il covo di ogni sorta di degenerazione e di corruzione, una vera e propria dittatura, in particolare da quando Obama è andato al potere e ha portato in palmo di mano i perdenti. Come si fa nei Paesi socialisti europei: coi sussidi pubblici, con l’assistenza sanitaria gratuita per tutti che manda a pallino le finanze dello Stato e demotiva le buone persone, perché sottrae i loro legittimi capitali per distribuirli a pioggia tra chi non li merita e non sa che cosa farsene.

Degenerazioni socialiste che sono portate avanti anche nelle aule dei tribunali controllate dal Partito Democratico, che di democratico ha solo il nome perché in realtà è il partito dell’oligarchia al potere. Non appena si sono resi conto che non era sufficiente la frode elettorale per eliminarmi dalla scena pubblica, hanno messo in campo l’FBI e i tribunali per gettare fango su di me e sulla mia famiglia. Come in Italia hanno fatto con Berlusconi.

Non puoi batterlo con le legittime elezioni? E allora lo perseguiti nei tribunali con fantomatiche accuse di corruzione e di carattere sessuale. Gli scandali sessuali fanno sempre molta audience, sollecitano il voyeurismo della gente, danno alimento ai piccoli ipocriti perdenti che si fanno forti vestendo la toga di magistrati. E così lì in Italia avete avuto le storie di Ruby, e qui in America hanno dato in pasto al pubblico le storie della Stormy Daniels. Sono storie, leggende, favole. Ma servono per imbrigliare le forze di chi lotta contro l’establishment.

Come la favola delle rivolte del 6 gennaio 2020 a Washington. Da un lato, la legittima protesta contro la frode elettorale, dall’altro gli agenti infiltrati dell’FBI che sobillano scontri al fine di squalificare il movimento. E nei mass media pilotati dall’establishment tutto diventa un’espressione di violenza di chi è favorevole a fare l’America great again!

Vergogna! Vergogna su chi usa questi miseri trucchi per ingabbiare le grandi personalità, i veri leader capaci di liberare l’umanità dalla logica della guerra, che da sempre è la logica dominante nell’establishment!

Accusare me di violenza! Io che sono il più pacifico tra le persone! Io che ho aperto la porta a un’era di pace in Medio Oriente con gli Accordi di Abramo! Io che ho messo fine all’invasione in Afghanistan e sono stato l’unico a non aver mosso guerra, tra i tanti presidenti recenti!

Ma la buona notizia è che la grande tradizione americana non è morta. Mi ricandiderò e tornerò a vincere, a dispetto di tutte le persecuzioni mosse dai miseri che mi ricattano con i lacci legali.

L’America tornerà quella delle difesa della libertà vera. Quella dove non si ingabbiano i forti con le trame delle leggi, ma si ingabbiano le leggi per liberare le energie dei forti. Solo così si crea ricchezza e si generano nuove energie.

Com’è avvenuto con i Bronfman: malgrado il proibizionismo sono diventati grandi grazie al commercio di alcool. Dove c’è il fiuto e la forza di fare affari, le leggi non bastano, checché cerchino di fare i tanti socialisti di questa terra. Come è avvenuto con Las Vegas: hai voglia di mettere sotto indagine Meyer Lansky e i suoi accoliti della Mafia che l’hanno fondata e fatta prosperare! Las Vegas brilla di luce propria, ha continuato a crescere e rimane la grande stella del gioco d’azzardo, la Mecca di chi ama le puntate, il sesso e il rischio.

A me quella svergognata di Hillary Clinton ha cercato di battermi tirando in ballo che le mie aziende sono fallite sei volte. Che balle! Le mie aziende sono sempre risorte, le mie attività hanno sempre prosperato: real estate gestito con oculatezza, alberghi, scommesse, gioco d’azzardo, concorsi di bellezza: son queste cose il sale della terra. A volte le mie imprese han dovuto liberarsi di alcuni pesi morti: gli sfaccendati incapaci. Ce ne sono tanti, bisogna saper lasciarli a terra per poter andare avanti. Il mondo è dei forti e non dei deboli, che sono solo delle remore per noi forti. Bisogna sapersene liberare.

Libertà è il linguaggio della vittoria. Non la legge, non la presunta assurda eguaglianza! Non c’è nessuna eguaglianza. Il mondo dev’essere dei liberi e dei forti, o se no il rischio è di precipitarlo in nuovi grandi conflitti. Sono i deboli che provocano conflitti con le loro invidie le loro astuzie, le loro trame. Come sta avvenendo in Ucraina.

Italiani, mi rivolgo a voi perché anche se il vostro è un Paese piccolo e insignificante, avete la ventura di essere stati il centro dell’Impero Romano: e quelli sì che sapevano il fatto loro. Se volete tornare a contare ancora qualcosa nel mondo, toglietevi dalle trame gestite da quello svampito senile bavoso di Biden: alla lunga sono destinate al fallimento. E saltate sul carro del vincitore, cioè me, aiutandomi a perfezionare il nuovo movimento internazionale dei liberi e dei forti. Insieme con Putin e tutti coloro che vorranno unirsi per il vero interesse della pace nel mondo.

Faremo del mondo una grande Las Vegas: è questa la vera tradizione americana. E allora sì che ci sarà pace e tranquillità e i grandi giocatori potranno prosperare in sicurezza.

Se oggi il mondo è un grande casino, facciamone un grande casinò. Per mutuare un fortunato slogan del passato: fate il vostro gioco, signori, non la guerra!

Saluti da The Donald

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