Nel corso dei secoli, il cibo è stato un importante elemento sia di trasformazione sociale sia per la creazione di riti. Produrre , scambiare, consumare cibo, vuol dire incontrarsi, condividere , stabilire una relazione tra persone e tra culture.
La cartografia si è sviluppata grazie alle reti commerciali legate ai beni alimentari.
La Via delle spezie ha permesso di raggiungere le Indie senza attraversare la penisola arabica. Dietro i finanziamenti erogati alla spedizione di Cristoforo Colombo c’era la speranza di trovare oro e spezie.
Anche se oggi lo sviluppo scientifico permette di coltivare ovunque prodotti tipici di alcune aree e la globalizzazione azzera le distanze, è inevitabile soffermarsi sul fatto che il cibo possiede una sua geografia legata al clima e alle condizioni ambientali.
Si tratta di vere e proprie specializzazioni, capaci di condizionare il mercato mondiale.
I cereali, ad esempio, costituiscono un presidio fondamentale per l’alimentazione umana. La Cina produce un terzo dei 600 milioni di tonnellate di riso raccolti nel mondo ed è al primo posto anche nel frumento; il Nord America controlla la metà della produzione di mais (25 milioni di tonnellate l’anno) e la Russia è leader nei cereali minori (avena, orzo e segale).
BIBLIOGRAFIA