navicella Soyuz, che sarebbe diventato il razzo più affidabile per il volo spaziale umano e nello stesso tempo, il suo modulo di rientro equiparabile ad uno spazio living grazie agli effetti psicologici di colori o la distribuzione funzionale delle attrezzature tecniche; ad esempio, con una vasta gamma di colori sono stati risolti problemi di orientamento umano in assenza di gravità: colori scuri per il pavimento e colori brillanti per il soffitto. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="8058,8050,8037,8038,8039,8041,8043,8044,8046,8047,8048,8049,8052,8053,8054,8055,8056,8057,8051"] Nel 1964, promossa ingegnere senior nel programma lunare sovietico, oltre alla progettazione fu incaricata anche di dipingere le pareti interne: scelse di dipingere i paesaggi invernali che vedeva dalla finestra del suo appartamento di Lobyna e le spiagge estive di Sudak nel Mar Nero, purtroppo questi murales andarono perso nella fase di rientro del modulo. Balashova non era solo l’architetto e l’illustratore a OKB-1, è stata anche l’unica donna dello studio di progettazione. In una intervista da dichiarato: “ho lavorato lì come un architetto ordinario. La differenza era solo nelle conoscenze tecniche, e non ho mai avuto problemi a causa del mio genere. Ho dovuto studiare un sacco di nuove cose tecniche, ma ho lavorato insieme a buoni ingegneri che mi hanno sempre aiutata.” Nel 1964 le fu incaricato di progettare il veicolo spaziale orbitale lunare che, terminato ormai troppo tardi nel 1969, dopo l’allunaggio degli Americani, non venne più utilizzato. Bisogna aspettare il 1973 perché i lavori di Galina venissero conosciuti in maniera più diffusa quando curò le illustrazioni dell’Apollo-Soyuz, primo lancio congiunto USA-URSS in piena guerra fredda, esposte a Le Bourget, Parigi. Mosca ne brevettò l’emblema evitando di attribuire meriti diretti all’architetto. Balashova ha continuato a lavorare come architetto per il programma spaziale sovietico fino al 1991, quando crollò l’Unione Sovietica. Una vita dedicata alla progettazione per lo spazio lunare, senza tralasciare l’umanità dell’abitare e l’architettura dello spazio da vivere perché “gli interni della navicella sono architettura, l’architettura è l’organizzazione dello spazio”. ]]>
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