Ci ha lasciati Giancarlo Marzorati (Sesto San Giovanni, 4 marzo 1946 – 24 dicembre 2024). È stato uno dei più prolifici e originali progettisti italiani, autore di opere che resteranno come Landmark tra i più caratteristici in diversi luoghi, ma soprattutto nella sua città, Sesto San Giovanni, e nella vicina Milano. Qui si è appena conclusa la realizzazione di una delle sue opere più importanti, il Teatro delle Terme, come volle chiamare questo progetto con cui vinse la prima edizione del concorso internazionale “Reinventing Cities”, riservato agli interventi capaci di dare un volto nuovo alle realtà urbane, nel rispetto degli obiettivi della sostenibilità. Oltre a essere il più grande centro termale italiano in area urbana il nuovo complesso trasforma radicalmente una zona, accanto alla stadio di San Siro, da tempo in abbandono e ne fa un nuovo centro dotato anche di molteplici servizi utili per il quartiere. È un significativo esempio della concezione che aveva Marzorati del progettare: donare spazi di bellezza, che permettano di ospitare diverse attività (in questo caso, oltre alle terme troviamo auditorium, spazi teatrali, giardini botanici, luoghi di incontro…) che contribuiscano a far sì che le persone possano vivere bene.
Era un architetto “all’antica”, disegnava sempre a mano libera tracciando con sicurezza ampie e sinuose linee. Preferiva le forme tondeggianti: perché lo spazio è curvo, spiegava, e l’ansa è quanto accoglie le persone e le fa sentire a loro agio.
E “all’antica” è cresciuto: ha lavorato a tempo pieno sin dall’età di 14 anni e questo non gli ha impedito di studiare con profitto e di ricevere dalle mani del Presidente del Consiglio Aldo Moro il premio per la migliore Maturità d’Italia. Nei primi anni Settanta, dopo essersi laureato in architettura, ha aperto il suo studio col quale nel tempo ha portato a compimento molteplici opere di grande significato. Alcune tra queste: l’Auditorium di piazza Mahler a Milano, il centro termale Aquardens di Pescantina (Verona), il Centro Eventi Multimediale di Verbania, il cinema multisala arcadia di Melzo… Sono centinaia di progetti alcuni dei quali consultabili nel sito web www.marzoratiarchitettura.it
Tra questi si segnalano diversi progetti al servizio della Chiesa, quali la ristrutturazione della chiesa di Triante (Monza), il terminal e parcheggio interrato realizzato presso il Vaticano in vista del Grande Giubileo del 2000, il restauro e adeguamento liturgico di diverse chiese a Milano e a Sesto.
Ed è per la sua Sesto che Marzorati ha più lavorato, realizzandovi oltre un migliaio di opere: dal centro commerciale Sarca alla ristrutturazione di Villa Torretta, dallo svincolo stradale sulla ferrovia alla Torre Sospesa accanto a viale Matteotti ch’è diventata il simbolo della città, da piazza Oldrini a decine di palazzi per uffici e abitazioni che nel loro complesso hanno contribuito a ridisegnare il tessuto urbano in età postindustriale.
Ma, al di là delle opere realizzate, di Marzorati risalta la continua, effervescente proposta di idee, e l’impegno in cui ha riversato le sue energie negli anni più recenti allo scopo di riconcettualizzare la sua città per trasformarla completamente. A tale scopo Marzorati ha dato un contributo fondamentale per dare vita al Comitato Scientifico per Sesto Città del BenEssere. Una prospettiva per la quale egli ha tracciato una serie di ideazioni progettuali che, prese nel loro insieme, sono intese a fare di Sesto San Giovanni l’esempio di una città dove le persone ritrovano il gusto di vivere assieme. E di vivere bene, in armonia, portando avanti quelle attività che la frenesia della vita urbana ha cancellato.
Di qui il termine “BenEssere”: rivolto alla soddisfazione delle necessità non solo materiali, ma anche culturali, artistiche, spirituali. Tali idee progettuali sono visibili nel sito www.sestocapitale.it
È questo l’impegno ricco di speranza che Giancarlo Marzorati lascia in eredità alla sua città. Con l’idea della città del BenEssere egli ha tracciato una strada. Questa attende ora che siano altri a percorrerla, conservando il suo ricordo, portandone a compimento le idee.
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